Quando non hai il tempo di guardarti allo specchio, di guardare un film come si deve, di sfogliare una rivista, di respirare. Quando i minuti passano, le ore scorrono, e tu non ti rendi conto e arriva sabato. Sempre così maledettamente in fretta tutto cambia, tu non hai il tempo di abituarti. Studi, mangi e dormi, ogni tanto esci per sgomberare la mente, oppure ti metti a fare qualche addominale, per sentire la fatica, per far uscire la rabbia, la stanchezza.
Quando hai bisogno di un abbraccio caldo. Di un bel dolcino, per tirarti su (e ammazzare tutto il lavoro compiuto nella serie di piegamenti, ops=)). Di sporcarti le mani di farina, di farlo anche se non c’è tempo. Di prendere la reflex in mano, solo per sentirla vicina, di non aver nulla da fotografare, ma di aprirla e chiuderla, così per confermare che in ogni caso è sempre pronta. Il buio che arriva sempre più presto, tutto che si fa più autunnale. I primi raffreddori, passeggeri o meno, gli sbalzi pazzi di temperatura. Il sole cha fa così fatica ad uscire, e a rimanere. Non capire tante cose, e tu vorresti farlo. Rimanere incantata un sabato sera, mentre passeggi con tua sorella, a guardare i brillantini che illuminano una foglia. Capisci solo dopo che è rugiada, ma tu, in quel momento riesci solo a pensare quanto sia bella la natura, forte e magica, che la felicità non è poi così impossibile, che a volte basta poco per ottenerla.
Voglia di zuppe, di minestre, di vellutate che riscaldano le sere un po’ malinconiche. Non sono mai stata un’amante di questo genere di piatto, anzi. Ora però ho finalmente scoperto il loro potere confortante, coccoloso, che fa sentire al sicuro.
Questa zuppa è molto particolare, semplice in sé, ma non così scontata. Sto parlando della zuppa gialla, avete presente (ecco dove sono finiti i finferli dell’altra volta! =))? Quella zuppa di farina di polenta con i funghi, tipica dell’Appennino tosco-emiliano?! Io, sarò sincera, non è da molto che la conosco. Infatti, sebbene io nella polenta ci sia nata, essendo il pane quotidiano qui da me =), non la conoscevo, ma devo dire è stata una bellissima, ops, buonissima scoperta. E’ un piatto molto semplice, contadino, una polenta un po’ liquida (cotta nel brodo vegetale) con all’interno pezzettini di finferli che danno consistenza. Un piatto leggero, ma che sazia. Che dite, vi piace l'idea?!
Vi saluto, gente, e vi auguro un buon inizio di settimana. =)
[La parentesi delle foto]
E’ stato così difficile immortalare questo piatto. Volevo creare un’atmosfera rustica, non ci sono riuscita, o almeno come volevo io. Avete presente quella sensazione che si ha quando si è soddisfatti all’inizio, poi, quando le devi pubblicare ti fanno ribrezzo alla sola vista?! ecco, purtroppo è successo così, non so cosa pensare o dire, quindi aspetto il vostro giudizio =). L’unica cosa di cui sono certa, è che la zuppa è spettacolare=)
Zuppa gialla
tratta e modificata da Sale & Pepe, Ottobre 2012
Ingredienti:
500 g di funghi cantarelli/finferli (o funghi misti)
100 g di farina gialla istantanea (per polenta)
1 spicchio d’aglio
1,5 l di brodo vegetale
2 rametti di origano fresco
10 g di burro
olio evo
prezzemolo fresco
sale
pepe
Pulire in funghi, eliminando la parte terrosa e tagliarli a tocchetti. Sbucciare l’aglio, schiacciarlo e farlo dorare in una casseruola con il burro e l’olio. Aggiungere i funghi, un po’ di sale e cuocerli per circa 10 minuti, parzialmente coperti. Eliminare poi l’aglio. Versare prima il brodo bollente, aspettare che raggiunga il bollore e poi versare a pioggia la farina gialla, continuando a mescolare per una decina di minuti. Togliere poi dal fuoco quando la minestra ha raggiunto una consistenza abbastanza fluida. Aggiungere le erbe aromatiche in parte tagliuzzate, in parte intere. Salare e pepare e servire, calda.
Note:
- Potete aromatizzare la zuppa con altre erbette, per esempio, nepitella, maggiorana, timo.
- Bagnate la zuppa con ulteriore brodo caldo o acqua, nel caso in cui risulti troppo densa. Viceversa, se la preferite più cremosa, aggiungete meno liquidi.